Un test del sangue che può predire quando nascerà il bambino

A cura di: Redazione
Un team guidato dalla Stanford University ha sviluppato un test del sangue che ha consentito di prevedere la data precisa del parto, riuscendo a stimare un eventuale parto prematuro nel 75-80% dei casi.
In Italia sono circa 32mila i bambini che nascono prima del termine. In altri Paesi i dati sono peggiori, tanto che si tratta della prima causa di morte neonatale.
La previsione del parto prematuro potrebbe aiutare a migliorare le cure per quanto riguarda la medicina fetale e la diagnostica prenatale.
Per riuscire ad ottenere questa previsione è stato realizzato questo test del sangue, più economico dell’ecografia, che potrebbe sostituirla nei paesi in via di sviluppo.
Per stimare l’età gestazionale e la data del parto si utilizza l’ecografia insieme al calcolo dell’ultima mestruazione. Gli ultrasuoni utilizzati sono un metodo molto valido, ma anche molto costoso, mentre il calcolo dell’ultimo ciclo in alcuni casi non è particolarmente accurato.
Una stima imprecisa della data del parto può indurre il parto parematuro o un parto cesareo, che sono condizioni che richiedono cure maggiori dopo la nascita. Scoprendo la data giusta del parto si potrebbe evitare tutto questo.
Gli autori della Stanford, in precedenza, avevano scoperto che la misurazione della quantità di Rna circolante, materiale genetico che serve per studiare lo sviluppo del feto e l’età gestazionale. Sono stati analizzati i campioni di sangue di un gruppo di 31 donne in gravidanza per individuare elementi in grado di fornire indizi sulla data del parto.
Gli autori sono riusciti ad identificare nel sangue materno 9 tipi diversi di Rna circolante provenienti dalla pacenta capaci di predire l’età gestazionale.
Questo modello statistico è stato validato attraverso i campioni di sangue di 10 partecipanti. La precisione del test è stata del 45%. Inoltre, l’analisi dell’Rna fornisce diverse informazioni sulla crescita del feto.
I ricercatori, per riuscire ad individuare i parti prematuri, hanno preso in considerazione un altro gruppo di gestanti ad alto rischio, al quale è stato prelevato un campione di sangue durante il secondo e terzo trimestre di gravidanza.
I ricercatori hanno individuato nel sangue delle parti di Rna circolante proveniente da sette diversi geni della madre che hanno consentito di prevedere la nascita prematura con una precisione abbastanza elevata. Inoltre, hanno potuto individuare parti prematuri fino a due mesi prima del termine stabilito.
Il test ha permesso di individuare 6 parti prematuri su 8, raggiungendo una precisione del 75%. La precisione ha poi raggiunto l’80% con un sottogruppo, riuscendo ad individuare 4 parti su 5.
I risultati dello studio sono molto promettenti, ma è comunque uno studio limitato a pochi casi, quindi è importante che il prossimo passo sia quello di validare la riproducibilità del test su un gruppo di gestanti molto più ampio.
Fonte:
repubblica.it
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