Perdite post parto: tutte le informazioni utili

A cura di: Redazione
Le perdite post parto, o lochiazioni, sono un sintomo del buon funzionamento del corpo di ogni donna. Se ci sono significaa che il corpo ha capito che la donna è arrivata alla fine della gravidanza e si prepara per il ripristino della condizione precedente alla gestazione.
L’utero torna alle sue dimensioni naturali, i vasi che collegavano la placenta all’utero si chiudono e la cavità uterina viene ripulita per ricominciare il ciclo di fertilità normale. Tutte queste azioni vengono indicate dalla presenza delle perdite post parto.
Le perdite di sangue abbondanti, che diminuiscono con il passare del tempo, sono provocate dal distacco della placenta, dalla pulizia della mucosa uterina e dal bisogno dell’utero di contrarsi per tornare alle dimensioni originali. Subito dopo il parto sono perdite abbondanti ma nel corso di 40 giorni tendono a diminuire, a cambiare colore e intensità.
Le perdite post parto riguardano anche le donne che partoriscono con un parto cesareo, in quanto le azioni naturali del corpo per tornare alla normalità sono le stesse. Possono esserci piccolo differenze di quantità e durata, ma la loro presenza è sicura. Con il parto naturale probabilmente le perdite sono più abbondanti, in quanto ci sono più tessuti da riparare.
Le lochiazioni, solitamente, durano 40 giorni dopo il parto, ma esiste una variabilità individuale che dipende da diversi fattori, come la facilità dell’utero di chiudere i vasi, la quantità di sangue perso durante il parto e il tipo di parto.
L’allattamento al seno può influenzare la durata e la quantità delle lochiazione, in quanto l’azione dell’ossitocina crea più velocemente il coagulo di sangue che blocca i vasi che collegano l’utero e la placenta, riducendo intensità e durata delle perdite.
Se le perdite restano di colore vivo e abbondanti per più di 40 giorni è importante rivolgersi al proprio ginecologo di fiducia ed effettuare un controllo con ecografia, perché potrebbe significare che sono ancora presenti tracce di placenta o pezzetti del sacchettino in cui era il bambino, che non permette all’utero di contrarsi e chiudere i vasi, facendo continuare l’emorragia. In questo caso la donna dovrà sottoporsi ad un intervento di pulizia della cavità uterina.
Le lochiazioni non hanno odore. Se le donne notano che le perdite sono associate ad un cattivo odore, devono effettuare una visita per vedere se è in corso un’infezione.
Il capoparto, invece, è il primo ciclo mestruale dopo il parto. Una volta terminate le lochiazioni passa un po’ di tempo prima che si presenti.
L’allattamento al seno non fa comparire il capoparto, ma non è un metodo contraccettivo, per cui è importante ricordare che la donna può rimanere incinta mentre allatta.
Se dopo 9 mesi dal parto non compare il capoparto, soprattutto se non c’è allattamento al seno esclusivo, è importante fare un controllo ginecologico per valutare la condizione dell’utero e delle ovaie e valutare se è presente qualche anomalia. Se non viene riscontrato nulla, allora basta aspettare l’arrivo spontaneo del ciclo. Il corpo della donna ha bisogno dei suoi tempi per ripristinare il suo stato normale.
Fonte:
pianetamamma.it
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