Pavimento pelvico: cosa può succedere dopo il parto e come fare la riabilitazione?
A cura di: Redazione ForumSalute
Portare il peso di un bambino per 9 mesi e successivamente metterlo al mondo con un parto naturale sono esperienze meravigliose, non prive però di “effetti collaterali” a breve e soprattutto a lungo termine per il pavimento pelvico delle donne: stiamo parlando di prolasso e perdita di urina involontaria essenzialmente, ma non solo.
L’incontinenza nelle donne sia in età avanzata, come quella immediatamente successiva alla nascita del bimbo è infatti strettamente correlata al numero e alle tipologie di gravidanze affrontate. Ma cosa fare per ovviare preventivamente a questo e altri disturbi?
Cominciamo col dire che i muscoli del pavimento pelvico sono quelli che si allungano tra l'osso pubico ed il coccige ed accolgono la vescica, l’intestino e l’utero con ciò che ne consegue, ovvero una sostanziale partecipazione al controllo funzionale degli stessi: sono questi cioè che permettono di trattenere l’urina e le feci quando necessario e di rilassare e contrarre la vagina durante i rapporti sessuali.
Quando i muscoli del pavimento pelvico per qualche motivo sono troppo fragili o troppo contratti, possono subentrare problemi, sintomi fastidiosi e /o dolorosi, come i seguenti:
- Incontinenza urinaria (perdita involontaria di urina ad un colpo di tosse, starnuto, con una risata o addirittura semplicemente camminando; improvviso stimolo a fare pipì anche quando la vescica non è piena o al contrario, incapacità di avviare il flusso o di svuotare la vescica totalmente)
- Incontinenza anale
- Dolore perineale (specie nelle donne che hanno subito lacerazioni e /o episiotomia)
- Dolore pelvico (che si sviluppa per lo più con dispareunia, dolore durante i rapporti sessuali, per mesi dopo il parto e che può anche cronicizzare, ma anche durante l’emissione di urine o la defecazione: tali sintomi sono essenzialmente provocati da una eccessiva tensione o ristrettezza dei muscoli del pavimento pelvico, che può infiammare le terminazioni nervose)
- Prolasso degli organi pelvici: quando tali muscoli sono troppo indeboliti dalla gestazione, uno o più organi da questi sostenuti possono scivolare fuori dalla loro sede abituale.
Risanare questi muscoli può aiutare a prevenire o migliorare tali condizioni. Va detto che un rilassamento degli stessi è spesso fisiologico dopo una gravidanza a termine con un parto naturale. E’ per questo motivo anche che si consigliano gli esercizi di Kegel da fare durante la gestazione. In genere una lieve incontinenza si può manifestare nei primi giorni post-partum e tutto rientra poi da solo senza alcun trattamento. Certo è che non guasta alle neomamme dedicarsi un pochino a se stesse anche per la riabilitazione pelvica. Non tanto per ripristinare il proprio controllo vescicale, ma anche per prevenire disturbi futuri. Si tratta di una vera e propria terapia fisica da fare con un fisioterapista esperto di pavimento pelvico, a cui rivolgersi anche e soprattutto se si hanno avuti problemi già preconcezionali e gestazionali: del resto anche quelli della pelvi sono muscoli e come tali, per mantenerli in salute è importante allenarli.
Laddove necessaria, per sintomatologia, la riabilitazione dunque è possibile ed auspicabile.
Utili gli esercizi Kegel anche dopo il parto: sono di rafforzamento del tono muscolare e quindi particolarmente vantaggiosi per le donne con perdite di pipì dovute a rilassamento del pavimento pelvico. Si possono fare anche a casa, in un qualunque momento, ma è particolarmente importante farli in modo corretto e soprattutto se indicati. Guai infatti a farli in caso di dispareunia dovuta a contrattura dei muscoli pelvici, si peggiorerebbe la situazione. In tali casi il fisioterapista insegnerà degli esercizi di rilassamento pelvico.
Più comunemente però serviranno esercizi rafforzativi, anche se si è fatto il cesareo: anche la sola gravidanza, con il peso dell’utero e del bambino può aver indebolito i muscoli del pavimento pelvico.
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