Partorire in casa comporta il triplo del rischio rispetto l'ospedale

A cura di: Redazione
Partorire in ospedale è molto più sicuro rispetto a farlo a casa. Il rischio di complicazioni per la mamma e per il bambino triplica, come ha dimostrato uno studio israeliano che ha confrontato gli esiti di oltre 240mila nascita, tra cui 3600 in casa.
I problemi in sala parto riguardano solo cinque neonati su mille, mentre in casa il numero sale a 15, con un tasso di mortalità che sale di più di due volte e mezzo.
Eyal Sheiner dell'Università del Negev ha spiegato che nonostante l'avanzamento della tecnologia il parto è un momento molto rischioso per la mamma e il bambino. In clinica è possibile monitorare la salute di entrambi e intervenire in caso di necessità. La differenza tra partorire a casa o in ospedale, in passato, era meno evidente perché le conoscenza mediche erano minori. Oggi la differenza è molto grande.
Fabio Mosca, presidente della Società Italiana di Neonatologia, ha spiegato che esistono i sostenitori del comfort, della demedicalizzazione di un evento solitamente fisiologico, del rispetto dell'autonomia della donna, ma dall'altro ci sono i sostenitori della sicurezza per la mamma e il bambino.
Il parto in casa con la sola assistenza ostetrica è stato introdotto nel sistema sanitario nazionale per ragioni economiche e organizzative, ma si parla degli anni '60.
Oggi il parto a domicilio si è dimezzato e la mortalità neonatale si è ridotta. Il parto in casa al momento è raro ma pare sia un trend in crescita.
Secondo i dati raccolti dall'Associazione Nazionale Culturale Ostetriche Parto a Domicilio e Casa Maternità e dall'Istituto Mario Negri di Milano, in Italia le nascita in casa sono meno dello 0,01%, con una probabilità in crescita con l'aumentare dell'età, del numero dei figli e del livello di istruzione.
I dati arrivano dall'analisi di più di 400 nascite al di fuori dell'ospedale, che sono state confrontate con più di 2100 gravidanze fisiologiche simili, mostrando che i rischi di ospedalizzazione entro la prima settimana dal parto sono bassi. Secondo gli esperti il parto non in ospedale tra le donne con gravidanze a basso rischio è fattibile con un'assistenza appropriata.
Lo studio israeliano sottolinea che partorire a casa aumenta il rischio di morte neonatale in quanto non è possibile controllare i parametri clinici e strumentali come in ospedale e in caso di emergenza non è possibile intervenire immediatamente.
La Società Italiana di Neonatologia continua a sostenere che l'ospedale è molto più sicuro per il parto in quanto farlo in casa espone la mamma e il neonato a grandi rischi.
Questo non toglie il fatto che tutti sono convinti che il parto deve essere demedicalizzato per garantire intimità anche all'interno dell'ospedale, con il contatto pelle a pelle dopo il parto, il rooming-in durante la permanenza e l'allattamento al seno.
Fonte:
iodonna.it
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