Parto cesareo d'urgenza o programmato: come funzionano

A cura di: Redazione
Il parto cesareo è un intervento chirurgico che serve per far nascere il bambino tramite un'incisione sulla parte bassa della pancia della mamma.
Dovrebbe essere praticato solo in casi di urgenza o quando il parto naturale potrebbe mettere a rischio la salute del bambino o della mamma, ma in Italia nel 40% dei casi è ancora considerato come il parto facile, scelto dalle donne che non vogliono soffrire.
L'unico modo in cui è possibile sapere in anticipo la data di nascita del bambino è quello di scegliere un cesareo programmato. Questo accade quando il ginecologo decide che non si può aspettare il travaglio spontaneo ma che bisogna far nascere il bambino in una data solitamente fissata intorno alla 37-38 esima settimana, ovvero due o tre settimane prima del termine.
Questo avviene perché i chirurghi che effettuano l'intervento si troveranno di fronte ad un utero meno reattivo e ad un bambino più piccolo.
La scelta di effettuare un parto cesareo programmato può essere dovuta a diversi fattori:
Posizione del bambino diversa da quella naturale;
problemi del bambino come malformazioni o patologie gravi;
anomalie del bacino materno;
dimensioni molto grandi del bambino che potrebbero causare l'incastro del bacino osseo materno;
gravidanza gemellare e plurigemellare;
placenta che fa da tappo sul collo dell'utero, con rischio di emorragie;
patologie materne che impediscono gli sforzi del travaglio;
infezioni materne da HIV.
Queste indicazioni riguardano il parto cesareo programmato, ma se subentrano alterazioni del battito cardiaco del bambino, difficoltà di nascita o altre problematiche si interviene con un taglio cesareo d'urgenza.
Ultimamente purtroppo il taglio cesareo sta diventando una moda per superare l'ansia per il dolore del parto. I medici, però, non sono favorevoli a questa decisione in quanto sarebbe molto meglio aiutare le future mamme a vincere questa paura e affrontare il parto naturale.
Il parto cesareo è un vero e proprio intervento chirurgico. Le donne vengono ricoverate in ospedale per 3-4 giorni. Consiste in un'incisione della parete addominale e dell'utero per estrarre il bambino. È un intervento sicuro e vengono usate diverse tecniche, in diverse epoche gestazionali e per diversi motivi.
Per l'intervento non viene effettuata una vera e propria anestesia, ma l'analgesia spinale. Tramite l'inserimento di un catetere nello spazio tra le meningi spinali viene iniettato un farmaco che toglie la sensibilità dolorifica alla parte inferiore del corpo.
La parte inferiore non è completamente addormentata, tanto che spesso le donne dicono di sentir toccare pur non sentendo dolore.
È il metodo di analgesia più sicuro in quanto facilmente reversibile e controllabile in caso di problemi. Ovviamente la donna per tutto l'intervento è sveglia e, pur non vedendo cosa accade, avrà l'opportunità di vedere subito il suo bambino.
Fonte:
pianetamamma.it
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