L’UE permette di licenziare le donne in gravidanza nei licenziamenti collettivi

A cura di: Redazione
La nuova sentenza della Corte di Giustizia ha tolto ogni dubbio sulla normativa vigente in Spagna, pur precisando che ogni Stato resta libero di intraprendere tutele più forti nei confronti delle donne incinte e delle madri. Si parla di una legge nazionale che permette di licenziare le donne in gravidanza nelle procedure di licenziamento collettivo.
Tutto è nato per via del licenziamento di una donna incinta nell’ambito di una procedura di riduzione collettiva del personale di una banca. Questo licenziamento ha rispettato le leggi spagnole, che vietano il licenziamento delle donne in dolce attesa tranne nel caso in cui i motivi non siano riguardanti la gravidanza, i permessi o l’aspettativa associata alla maternità.
Il giudice ha sollevato la questione sottolineando il possibile contrasto delle norme con la quale si promuove il miglioramento della sicurezza e della salute sul lavoro delle donne incinte o mamme.
La Corte di giustizia ha ritenuto che il divieto di licenziamento serve proprio per prevenire che le gestanti vengano licenziate per motivi connessi al loro stato fisico e psichico, ma non vieta di licenziare le donne in gravidanza se i motivi non riguardano la gestazione o motivi ad essa connessi.
Per esempio, si possono licenziare le donne in gravidanza per motivi economici, tecnici o riguardanti l’organizzazione o la produzione dell’impresa, e devono essere scritti dal datore di lavoro, che deve precisare i criteri con il quale ha deciso di licenziare il personale alla lavoratrice incinta.
Anche la tutela risarcitoria delle donne incinte o neomame deve essere accompagnata dal divieto di recesso per motivi associati alla personale condizione della lavoratrice.
Al momento questa sentenza, ovvero la possibilità di licenziare le donne in gravidanza nell’ambito di procedure di riduzione del personale, non avrà impatto sulle norme italiane, che impediscono il licenziamento delle lavoratrici incinte o madri anche in caso di licenziamento collettivo, a meno che non ci sia la totale chiusura dell’azienda.
Fonte:
ilsole24ore.com
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