Listeriosi in gravidanza: sintomi, cure e rischi
A cura di: Redazione
La listeriosi in gravidanza è una malattia pericolosa provocata da un batterio del genere Listeria, che si trova nel terreno, nei vegetali e in molte specie animali.
Il microrganismo che provoca l’infezione è presente nella normale flora intestinale degli individui sani ma una diminuzione dell’acidità gastrica e altre alterazioni delle funzioni gastrointestinali possono aumentare il rischio di contrarre la malattia, che in gravidanza può essere presa soprattutto attraverso gli alimenti contaminati.
Per questo è molto importante stare ben attente a cosa si mangia durante i nove mesi di gestazione, cercando di limitare il più possibile il consumo degli alimenti a rischio.
La listeriosi può essere presente negli alimenti crudi, per cui bisogna sempre ricordarsi di cuocerli bene in modo da distruggere il germe.
Secondo l’Oms la listeriosi è una malattia molto preoccupante, seppur rara, e tende a colpire i soggetti immunodepressi, ovvero con una difesa naturale più debole, come anziani, persone affette da malattie quali linfomi, diabete mellito o cardiovasculopatie o donne in gravidanza.
La listeriosi in gravidanza è pericolosa?
Circa un terzo dei casi di listeriosi, infatti, vengono diagnosticati nelle donne incinte per via del cambiamento ormonale che avviene durante la gravidanza e che provoca un aumento della sensibilità del sistema immunitario nei confronti di questa malattia.
La listeriosi, se contratta in gravidanza, può essere ancora più pericolosa, anche perché l’infezione può essere trasmessa al feto attraverso la placenta anche se la madre non prova alcun sintomo. Il passaggio può, inoltre, avvenire durante il parto attraverso il canale da cui esce il bambino.
Quali sono i sintomi e le conseguenze?
I sintomi che può provocare questa infezione, che solitamente si presenta nel terzo trimestre di gravidanza, sono febbre, malessere generale, dolori muscolari, dolori lombari e a volte diarrea, nausea e vomito.
L’infezione può portare a forti rischi per il feto, come setticemia, parto prematuro, meningite e aborto, tra quelli più gravi.
Diagnosi e terapia
Solitamente la listeriosi viene diagnosticata tramite un esame del sangue o del midollo spinale, per cercare l’eventuale presenza del batterio responsabile dell’infezione (Listeria monocytogenes). Può essere utile anche un esame del liquido amniotico nelle prime fasi della gravidanza.
La terapia per la listeriosi in gravidanza consiste nella somministrazione di antibiotici, che però non sono sempre efficaci per evitare che l’infezione venga trasmessa al feto. Questo perché anche se la gravidanza giunge al termine in modo positivo l’infezione può essere trasmessa al momento del parto, e in questo caso si parla di listeriosi neonatale, che si può manifestare con setticemia, lesioni cutanee, insufficienza respiratoria, meningite e ascessi in diversi organi, ma può addirittura provocare la morte del bambino.
Come evitare la listeriosi
Per cercare di evitare di contrarre la malattia è importante tenere sotto controllo la propria alimentazione durante la gravidanza. Per esempio bisogna mangiare solo carne cotta in modo adeguato e prodotti caseari solo se pastorizzati. Inoltre è molto importante non stare a contatto con materiali e animali che possono essere infetti.
Tra i cibi pericolosi ci sono: latte, formaggi, carne, insaccati, pesce affumicato e verdure crude.
Esistono, inoltre, alcuni accorgimenti come lavare carne e verdure prima di cuocerle, lavare le mani e gli utensili da cucina e riscaldare gli avanzi di cibo ad alta temperatura.
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