Le strategie degli esperti per farsi raccontare dai figli la loro giornata a scuola

A cura di: Redazione
Alcuni genitori si preoccupano perché i propri figli non raccontano nulla della loro giornata a scuola. Per questo hanno bisogno di qualche suggerimento per riuscire ad allenare la famiglia al dialogo.
Solitamente la conversazione si limita alla richiesta del genitore di sapere come è andata a scuola e alla risposta sintetica del figlio. I genitori allora si preoccupano perché hanno paura che il proprio bambino stia cercando di nascondere qualcosa.
In realtà, come ha spiegato Elena Urso, pedagogista e autrice, con Elisabetta Rossini, nel manuale “I bambini devono fare i bambini”, i genitori possono stare tranquilli perché non si tratta di un gesto di ostilità nei loro confronti o di un segnale che qualcosa non va.
I bambini non sono analitici, soprattutto da piccoli, e cercano quella che secondo loro è la risposta più completa.
Alle elementari i bambini continuano a rispondere a monosillabi perché non sanno bene cosa raccontare. Per questo motivo scelgono di avere i loro piccoli segreti.
Se, però, i genitori evitano di chiedere ai figli come è andata la giornata, questi ci rimangono male, quindi bisogna trovare il modo giusto per chiederlo. Hanno bisogno di sapere che i genitori pensano a loro anche quando sono lontani e si interessano a ciò che succede.
I genitori devono partire da se stessi, raccontando qualcosa della propria giornata. In questo modo i bambini capiscono che le relazioni si coltivano con le parole e che è bello condividere le proprie emozioni. Si tratta di un diverso modo per stimolarlo alla narrazione. I genitori dovrebbero evitare di chiedere le cose subito dopo la scuola, perché probabilmente il bambino è stanco e non ha voglia di parlare.
Rimandando magari all’ora di cena, senza buttarsi proprio in un interrogatorio, si possono fare un po’ di domande. Se il bambino risponde a monosillabi si può semplicemente dirgli che si parlerà in un momento in cui ne avrà più voglia, per lasciarlo libero di scegliere.
Fonte:
donnamoderna.com
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