Le crisi acetonemiche
A cura della Dott.ssa Luisa Gavazza e del Dr. Maurizio Cerutti – FarmaLeM
Quando l'organismo, a causa di un disordine metabolico, ricorre soprattutto ai grassi per produrre energia si verifica una crisi acetonemica; durante questa crisi aumentano i corpi chetonici (tra cui l'acetone) nel sangue.
Questi vengono eliminati attraverso i reni e per via polmonare, per cui l'alito assume un odore caratteristico simile a quello della frutta matura o del solvente usato per sciogliere lo smalto per unghie.
L'acetone si può ricercare nelle urine con appositi reagenti. Le crisi acetonemiche si presentano nell'infanzia e scompaiono con la pubertà.
Il problema è più accentuato in bambini predisposti e si presenta solitamente in occasione di malattie febbrili, shock emotivi, digiuno. Anche l'alimentazione errata, ricca di grassi, può provocare crisi di vomito acetonemica. Il diabete, infine, è una patologia che può causare questi sintomi.
Nelle crisi acetonemiche si verifica vomito, con conseguente disidratazione, ed inoltre malessere generale, mal di testa, dolori addominali, respiro affannoso, lingua patinata ed asciutta.
Di solito la crisi dura 24-48 ore. Per risolvere le crisi acetonemiche si deve seguire una dieta priva di grassi e ricca di zuccheri e acqua. E' molto utile dare da bere a piccolissimi sorsi (con un cucchiaino) dell'acqua zuccherata, del tè zuccherato o dei succhi di frutta, mentre si devono evitare le bibite gassate.
Anche al di fuori della crisi è comunque raccomandabile ridurre i grassi dell'alimentazione (latte intero, burro, formaggi, fritti, carni grasse, cioccolato, insaccati) e aumentare i carboidrati complessi (pasta) per prevenire altre crisi.
Dato che il vomito è un sintomo presente anche in altre patologie, è bene consultare sempre il medico e verificare la presenza di acetonemia con gli appositi test di facile esecuzione.
Prima di prendere qualsiasi iniziativa rivolgersi sempre al medico. Per approfondimenti visita www.farmalem.it.