Le bugie dei bambini cambiano in base all'età

A cura di: Redazione
A tutti i genitori capita di ascoltare i propri bambini e rendersi conto che stanno raccontando una bugia. Molte volte queste bugie sono dettate da una fervida fantasia e cambiano a seconda dell'età del bambino.
Esistono degli studi sull'argomento, condotti da specialisti di psicologia infantile, che hanno dimostrato che i bambini che raccontano dei fatti inventati hanno un quoziente intellettivo più alto.
I genitori, però, si chiedono spesso come devono comportarsi di fronte ad evidenti bugie del bambino. Prima di tutto i professionisti consigliano di modulare la reazione alla bugia in base all'età del bambino.
I bambini fino ai tre anni non sono in grado di separare la realtà dall'immaginazione, così come non sanno distinguere il bene dal male.
Per questo capita di sentire delle bugie molto semplici, come negare di aver commesso un guaio, di aver fatto la pipì da qualche parte, anche nei momenti in cui l'evidenza regna sovrana.
In questo caso è meglio non sgridarli, perché il rischio è di disorientarli in quando non sanno ancora capire a tutti gli effetti che hanno un comportamento sbagliato.
Fino ai cinque anni i bambini vengono travolti dalla loro immaginazione e dalla loro fantasia, tanto da mischiare i sogni con la vita reale e raccontarli come se fossero la realtà.
È importante lasciarli liberi di esprimersi in quanto esplorare il mondo della bugia fa parte della creatività infantile.
Fino ai dieci anni i bambini hanno già sviluppato una sensibilità cognitiva e una comprensione di ciò che è giusto e ciò che è sbagliato.
Le bugie vengono dette per evitare una punizione, per nascondere qualcosa di sbagliato oppure per evitare di fare qualcosa che non vogliono fare.
La migliore strategia in età scolare è ascoltare i bambini, cercando di capire le loro motivazioni e perché sono arrivati a dire delle bugie.
In questo modo si ci mette nei loro panni e, spiegando che mentire è sbagliato, si può arrivare ad una soluzione insieme.
Fonte:
mamme.it
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