In gravidanza i farmaci contro il disturbo bipolare perdono efficacia
Gravidanza e disturbi bipolari: da uno studio svolto dalla Northwestern University è emerso che le donne in dolce attesa mostrano un peggioramento dei sintomi di questo disturbo nonostante la terapia farmacologica in corso.
Questa ricerca ha messo in evidenza come a influenzare gli effetti della terapia sono proprio i cambiamenti nel metabolismo della donna incinta, i quali riducono gli effetti dei principali farmaci usati nella cura del disturbo bipolare e mettono la gestante a rischio di ricadute. Per una donna affetta da disturbo bipolare avere una ricaduta nel corso della gravidanza può essere pericoloso, poiché aumenta la probabilità che si presentino sintomi depressivi che possono mettere a rischio non solo la futura mamma ma anche il bambino. Le donne colpite da episodi di depressione tendono ad avere una minore cura di sé, a mangiare poco, a evitare di seguire le cure basilari per la crescita del bambino nel proprio grembo e ad allontanarsi da amici e famiglia. Ma non solo, spesso questi sintomi sono stati associati anche a parti prematuri e alla nascita di bambini sotto peso.
Grazie a questo studio è stato possibile comprendere che per continuare a curare al meglio le future mamme affette da disturbo bipolare è necessario aumentare il dosaggio del farmaco usato nel trattamento di questa malattia durante la gravidanza, riportandolo poi a livelli più bassi dopo il parto per evitare pericoli di tossicità.
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