Gravidanza e parto: come si riconosce il tappo mucoso?
A cura di: Redazione
Le donne in dolce attesa si preoccupano molto spesso di non sapere come riconoscere il tappo mucoso.
Nel corso della gravidanza si apprendono molte nozioni sulla fisiologia della dolce attesa e sulle fasi del travaglio e del parto, che vengono spesso spiegate durante i corsi preparto. Il tappo mucoso rappresenta per molte donne un argomento delicato poiché, essendo associato a una fase importante quale il momento del parto, non sempre risulta chiaro alle gestanti come riconoscerlo.
Iniziamo innanzitutto a capire cos'è il tappo mucoso.
Si tratta, come si intuisce dal nome stesso, di uno strato di muco, che si crea dall'inizio della gravidanza. La sua funzione è di proteggere il bambino, "chiudendo" il collo dell'utero per sbarrare la strada a possibili batteri o altri agenti esterni.
Vediamo invece quando avviene la perdita del tappo mucoso.
Quando la data presunta del parto si avvicina, il tappo, per effetto della progressiva dilatazione della cervice, inizia ad assottigliarsi fino ad essere espulso. Si può notare, infatti, una perdita di muco che, nell'espulsione della parte finale, può essere densa e striata di sangue.
La perdita del tappo non significa essere già in travaglio.
Quando l'utero espelle questo strato protettivo non è detto che il travaglio sia imminente. Può capitare, infatti, che la perdita avvenga addirittura qualche giorno prima del parto. Talvolta può essere espulso anche sei settimane prima, in questo caso è però bene rivolgersi al ginecologo per un controllo. Nel caso si presentino perdite di sangue abbondanti dopo la perdita del tappo è consigliato farsi visitare subito.
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