Fecondazione eterologa, i passaggi per fare richiesta
A cura di: Redazione
Dopo l'accordo fra le Regioni sulle linee guida per la fecondazione eterologa, vediamo quali sono le principali tappe per farne richiesta.
Una legge ancora non c'è ma, dopo la sentenza che ha definito la legittimità di ricorrere all'eterologa, le Regioni si sono organizzate con un documento comune per stabilire le linee guida sulle procedure. Il documento è stato da poco approvato e ogni Regione recepirà queste linee guida con le proprie deroghe.
Attualmente solo alcune regioni hanno già adottato delle linee guida (Toscana, Liguria ed Emilia Romagna) ma le coppie che decidono di ricorrere all'eterologa possono scegliere di rivolgersi a una regione diversa dalla propria. Per accedere alla fecondazione eterologa sono previsti alcuni passaggi.
- Verifica se si possiedono i requisiti: le linee guida stabiliscono che possono richiedere la fecondazione eterologa le coppie in cui sia certificato da un medico lo stato di infertilità (di uno di entrambi i partner). La donna che si sottopone alla procedura di fecondazione non deve avere più di 43 anni.
- Richiesta alle strutture pubbliche: le strutture a cui rivolgersi sono le stesse nelle quali si svolge la fecondazione omologa. Sulla coppia saranno eseguiti altri controlli, con un'anamnesi completa per accertare lo stato di salute.
- Creazione di una scheda feonotipica: per le coppie che ricorrono alle fecondazione eterologa sarà creata una scheda che riporta i dettagli del loro fenotipo: saranno indicate le caratteristiche di gruppo sanguigno, colore della pelle, dei capelli e degli occhi, in modo che il bambino possa somigliare ai genitori.
- Reperimento dei gameti: le opzioni a oggi possibili in Italia per il reperimento di gameti femminili sono due. Si possono utilizzare gli ovociti congelati presenti nei centri (serve il consenso informato delle donatrici) oppure quelli di donatrici che si sono sottoposte loro stesse a fecondazione. Esistono tuttavia altre due strade che nel nostro Paese non si possono ancora seguire perché non ancora regolamentate: l'uso di ovociti provenienti da banche estere o da donatrici volontarie.
- Costo: secondo le linee guida regionali, le coppie che rientrano nel profilo stabilito possono sottoporsi alla pratica tramite pagamento di un ticket sanitario (ogni regione definirà le spese, la Toscana prevede un ticket di circa 500/600 euro).
Filomena Gallo, Segretario nazionale dell'Associazione Luca Coscioni, ha dichiarato in un'intervista che è possibile rivolgersi a un centro di fecondazione medicalmente assistita per sottoporsi a questa tecnica (se si è in possesso dei requisiti necessari). "Questa tecnica è lecita - afferma Gallo - in caso di rifiuto siamo pronti a tornare in tribunale". Il registro nazionale per la Procreazione Medicalmente Assistita ha pubblicato un elenco dei centri autorizzati, che è possibile consultare qui.
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