Fecondazione eterologa, approvate le prime linee guida tra Regioni

A cura di: Redazione
Il primo documento sulle linee guida per la fecondazione eterologa è stato stilato dalle Regioni per trovare un accordo sulle procedure e determinare dei limiti.
Da quando la sentenza della Corte Costituzionale del 9 aprile 2014 ha stabilito che è possibile ricorrere alla fecondazione eterologa il Ministero della Salute non ha ancora rilasciato le sue linee guida. Alcune cliniche hanno già avviato i primi interventi, suscitando però polemiche per averli eseguiti in mancanza di una direttiva che regolamenti questa pratica.
Le Regioni si sono quindi mosse per stabilire delle linee guida da condividere per usare delle procedure in modo omogeneo e tutelare i cittadini da possibili ricorsi. I funzionari regionali e i tecnici hanno trovato l'accordo e definito metodi e procedure da adottare, in un documento che è stato approvato all'unanimità dai presidenti delle Regioni. Questo documento sarà recepito da ogni singola Regione, che potrà applicare le proprie delibere e utilizzare queste linee guida in questa fase in cui si attende una legge.
Vediamo quali sono i punti principali di queste linee guida:
- la fecondazione potrà essere applicata alle donne in età fertile, fornita gratuitamente o con pagamento di un ticket. Il costo dell'operazione è tra i 2.500 e i 3.200 euro, che saranno così a carico delle Regioni;
- i donatori non potranno essere retribuiti;
- la fecondazione potrà essere svolta solo in centri conformi alle normative regionali;
- limite massimo di 43 anni per la donna che si sottopone alla fecondazione;
- la fecondazione eterologa può essere fatta solo a coppie con certificato stato di infertilità;
- limite massimo di 35 anni per la donna che dona (età minima per donare 20 anni);
- limite massimo di 40 anni per gli uomini che donano (età minima per donare 18 anni);
- i donatori, in attesa della creazione di un registro nazionale, si limiteranno a donare solo in una regione;
- per ogni donatore è stabilito un numero massimo di 10 nati;
- i genitori possono richiedere di scegliere lo stesso donatore per altri figli con la fecondazione eterologa;
- il bambino avrà lo stesso colore della pelle della coppia ricevente, mantenendo possibilmente il loro stesso fenotipo (colore degli occhi, capelli, gruppo sanguigno);
- il bambino nato da donazione eterologa potrà avere il diritto di conoscere l'identità del padre biologico (se questo è d'accordo una volta contattato) quando avrà compiuto 25 anni. L'anonimato del donatore resta tutelato ma sarà possibile avere informazioni per quello che riguarda il suo profilo genetico in caso di problemi medici del bambino.
Il ministro della Salute Beatrice Lorenzin ha reagito positivamente a questa proposta delle Regioni ma ribadisce la necessità di una legge che possa recepire la normativa europea, per rendere il procedimento sicuro e creare un registro nazionale dei donatori. Inoltre, sempre secondo il ministro, una legge risulta necessaria per inserire la fecondazione eterologa nei Livelli essenziali di assistenza (Lea) e nei ticket sanitari.
Per un corso preparto o post parto nella tua città cerca quello che fa per te sul motore di ricerca di Ok Corso Preparto.
Foto: Shutterstock