Esami in gravidanza: quali e quando

Tutelare la salute della mamma e del bambino è fondamentale durante la gravidanza. Per questo è bene conoscere quali sono gli esami in gravidanza, invasivi e non invasivi, cui è bene sottoporsi per verificare il corretto sviluppo del bambino ed individuare precocemente eventuali anomalie genetiche.
Le ultime Linee guida in tema di esami clinici in gravidanza, pubblicate dal Ministero della Salute, indicano che gli esami non invasivi, che non comportano dunque alcun rischio per la salute del feto, devono essere proposti a tutte le donne in gravidanza e non soltato ai soggetti che, per età o per familiarità con alcune patologie, sono considerati a rischio.
Tra i test non invasivi figurano translucenza nucale, Bi-test e Tri-test. La translucenza nucale è una fessura presente sulla nuca del feto. Attraverso una semplice ecografia è possibile esaminarla e verificare eventuali ispessimenti. Un ispessimento di questa fessura è infatti associato a maggiori rischi di sindrome di Down o di altre anomalie genetich e per il bambino. Questo test si esegue tra l'11esima e la 14esima settimana di gravidanza.
Bi-test e Tri-test si eseguono con un semplice prelievo di sangue e servono anch'essi a determinare la presenza di eventuali anomalie cromosomiche. Il Bi-test si esegue tra la 11esima e la 14esima settimana mentre il Tri-test si esegue tra la 15esima e la 17esima settimana di gravidanza.
Tra i test invasivi figurano la villocentesi e l'amniocentesi. La villocentesi consiste nel prelievo di una piccola porzione di villi coriali. I villi coriali hanno lo stesso patrimonio genetico del feto e vengono prelevati tramite un ago sottilissimo che viene inserito nell'addome. L'analisi genetica sui villi prelevati servirà ad escludere la presenza di anomalie genetiche. Questo esame può essere eseguito già a partire dalla nona settimana di gravidanza.
L'amniocentesi invece è un esame che si esegue a partire dalla sedicesima settimana di gravidanza, sino alla diciottesima. Per eseguire l'esame viene prelevata una piccola quantità di liquido amniotico, anche questa volta attraverso un ago inserito nell'addome. Questo test è il più afidabile tra quell i disponibili e consente di analizzzare con precisione il corredo genetico del bambino.