Per bambini più intelligenti non far mancare il sale iodato
A cura di: Redazione
Nella dieta bambini un ottimo modo per prevenire molti disturbi e stimolare le loro facoltà intellettive è bene non far mancare mai dalla tavola il sale iodato.
Una carenza di iodio è spesso collegata all'insorgere di svariate patologie in diverse fasce di età. A rivelarlo è l'endocrinolgo Stefano Mariotti nel corso di un workshop sull'alimentazione tenuto a Expo 2015, come riporta lastampa.it.
Una dieta bambini povera di iodio può portare nel corso dell'età adulta alla comparsa di disturbi come l'ipotiroidismo, noduli tiroidei e gozzo. Far assumere iodio ai bambini e alle mamme in gravidanza è ancora più importante, poiché una carenza di questa sostanza può causare diverse complicanze: nei bimbi si possono manifestare una crescita rallentata e scarso rendimento scolastico, nella gestante una riduzione del trasferimento di ormoni al feto, che porta a un'alterazione dello sviluppo psico-neurologico che può portare a danni permanenti.
Il dottor Mariotti ha sottolineato che portare al mare i bambini al mare non è sufficiente per aumentare i livelli di iodio, poiché esso "non si respira ma si mangia". Il consiglio del medico è quindi integrare lo iodio alla propria alimentazione, in quanto i cibi non soddisfanno il fabbisogno giornaliero. Si consiglia quindi di aggiungere al massimo 3-5 gr di sale iodato ogni giorno per gli adulti, 2-3 gr nella dieta dei bambini. Per integrare l'apporto di iodio è inoltre consigliato di consumare prodotti ittici almeno due volte alla settimana.
Con un corretto regime alimentare - per gli adulti e per la dieta bambini - si possono quindi prevenire e sconfiggere disturbi come il gozzo e i noduli causati da una scarsa assunzione di iodio. Inoltre nei bambini si può notare un incremento del quoziente intellettivo e la scomparsa dell'ipotiroidismo. Come ricorda il dottor Mariotti, è bene non eccedere con l'utilizzo di sale: "L’utilizzo domestico di sale iodato in quantità controllate - afferma 'endocrinolgo - non va in conflitto con la raccomandazione di ridurre l’assunzione di sodio per proteggersi dagli effetti negativi sul cuore, rene, circolazione e pressione»
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