Dichiarazione di nascita: dove, come e quando si fa

A cura di: Redazione
Quando nasce il proprio bambino tra le tante cose che i neo genitori devono fare c'è la dichiarazione di nascita.
Questa dichiarazione (conosciuta anche come denuncia di nascita) è un atto obbligatorio affinché il bambino sia riconosciuto come soggetto giuridico. A regolamentare le dichiarazioni civili è il Decreto del novembre 2000, n. 396, che a partire dall'articolo 29 riporta le procedure previste per la dichiarazione dell'atto di nascita.
Dove e quando si fa?
La denuncia di nascita può essere presentata con diverse modalità e tempi:
- presso la struttura in cui è nato il bambino, entro 3 giorni dal parto;
- presso gli uffici del comune in cui è avvenuto il parto, entro 10 giorni;
- presso il comune di residenza dei genitori, entro 10 giorni dalla nascita.
Chi deve presentare la dichiarazione?
Per i bambini "legittimi", ovvero nati da coppie sposate, la dichiarazione può essere fatta dai genitori, da un procuratore speciale, dall'ostetrica o dal medico che hanno assistito al parto. Per i figli "naturali" - nati da coppie non sposate - la denuncia può essere fatta da entrambi i genitori che intendono riconoscere il bambino. La dichiarazione può essere fatta da un solo genitore solo nel caso in cui l'altro abbia deciso di non riconoscere il figlio.
Cosa serve per fare la dichiarazione di nascita?
La persona che si occupa di denunciare la nascita del bambino deve avere con sè il proprio documento d'identità valido e l'attestato di nascita fornito dall'ostetrica o dal medico che ha assistito al parto. I genitori stranieri per fare la dichiarazione devono presentare il proprio passaporto.
Dichiarazione tardiva
Se la denuncia di nascita viene fatta oltre i primi dieci giorni di vita del bambino è necessario indicare le motivazioni del ritardo, che saranno poi riportate nel documento. La dichiarazione deve essere resa presso il Comune di nascita del bambino o di residenza dei genitori. Il Comune sarà poi tenuto a fare una segnalazione del ritardo alla Procura della Repubblica.
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