Depressione post partum e baby blues: differenze, sintomi, terapia
A cura di: Redazione ForumSalute
Depressione post partum e Baby Blues non sono la stessa cosa, ma entrambi rappresentano un rischio concreto per molte donne che mettono al mondo un figlio: la maternità, soprattutto all’inizio, può non coincidere con l’ideale di felicità estrema che abbiamo nell’immaginario comune. E questo può essere un problema serio, soprattutto se consideriamo che tali condizioni possono inficiare i primi momenti preziosissimi per lo sviluppo neuropsicologico del bambino.
Le neo-mamme “tristi” non sono poche: di Baby Blues sembrano soffrire almeno la metà delle donne nei giorni immediatamente successivi al parto (a partire dal 3°/6° giorno). Si tratta di una condizione passeggera che dura poche settimane e tende a scomparire da sola. I sintomi: irritabilità, stanchezza, sensazione di “non farcela”, incontenibile voglia di piangere e ansia. Insomma una grande melanconia in relazione al rapporto con il bimbo, che spesso aumenta a causa dell’incomprensione che circola in numerose famiglie al riguardo. Nulla di preoccupante, potremmo quasi dire un fattore fisiologico, ma non per questo da trascurare. Anche perché, dopo alcune settimane (4-6 circa, ma anche più tardi), questa melanconia può evolvere in una forma patologica: la depressione post partum.
La depressione post partum fortunatamente colpisce un numero di donne decisamente inferiore rispetto al Baby Blues, ovvero una percentuale che si attesta tra il 10% e il 15% delle neomamme, seppur con modalità e intensità molto diverse (nell’1% dei casi si sviluppa anche una meno nota psicosi post partum). I sintomi in questo caso sono più intensi: la stanchezza diventa vera inidoneità a prendersi cura di sé e del proprio figlio, nella totale mancanza di energie, la tristezza sembra insormontabile, subentra l’incapacità di provare gioia per qualunque cosa, e in particolar modo per il proprio ruolo di mamma, che anzi pesa; l’autostima crolla, dominata da un senso di inadeguatezza a gestire la situazione, i sensi di colpa al contrario aumentano nel rendersi conto che è la presenza del bimbo, il contatto con lui, il doverlo accudire o allattare, il fattore scatenante del malessere. A questi sintomi se ne possono aggiungere anche altri: difficoltà di attenzione e rallentamento motorio, disturbi del sonno, anoressia o bulimia, ansia, mal di testa.
Una terapia è possibile e spesso necessaria. In primis si può lavorare sulla prevenzione: già dalla gravidanza vanno condivise le proprie ansie, emozioni e paure con persone comprensive; va attivato quanto prima possibile il contatto fisico con il proprio figlio e l’allattamento: aiutano la produzione di ormoni, antidepressivi naturali; importante poi è evitare nei primi giorni del ritorno a casa la folla di amici e parenti, che possono alterare il rapporto esclusivo tra mamma e neonato e mettere ansia inutile; vanno accettati però gli aiuti concreti, che non guastano (la nonna che cucina o si occupa delle altre faccende domestiche, l’amica che compra i pannolini, ecc.). Il tutto, allattamento compreso, anche e soprattutto se compaiono i sintomi del Baby Blues. In questo contesto è particolarmente importante parlare con persone care del proprio malessere e bandire quelle che dimostrano superficialità nei confronti di tali emozioni complesse.
In caso di depressione post partum queste accortezze non bastano: è necessario rivolgersi a uno specialista che attivi una terapia psicologica. In taluni casi può essere necessario anche un supporto farmacologico, quando cioè la depressione post partum si dimostra essere di media o grave entità: la neomamma non è in grado di reagire, di prendersi cura di se stessa e del bambino, ha attacchi di ansia e panico, dimostra atteggiamenti autolesionistici. Assumere farmaci antidepressivi spesso può comportare la necessità di passare all’allattamento artificiale: il tutto va valutato con l’ausilio di uno specialista psichiatra. Nella maggioranza dei casi di depressione post partum, è comunque efficace anche la sola terapia di supporto psicologico.
Per un confronto sulle problematiche prima e dopo il parto: ForumSalute Gravidanza
Foto: ForumSalute
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