Colestasi gravidica: il ruolo dell’alimentazione
A cura di: Redazione
La colestasi gravidica è una patologia che può svilupparsi durante il secondo mese di gravidanza, con la presenza di sali biliari nel fegato che si riversano nel flusso sanguigno e nei tessuti, irritando i nervi periferici e portando ad una sensazione di fortissimo prurito.
Questo prurito si concentra inizialmente sulle mani e sui piedi, ma poi si estende a tutto il resto del corpo, compreso il pancione.
La colestasi gravidica è una condizione abbastanza rara, che colpisce l’1% delle donne in gravidanza, ma nel caso in cui dovesse essere diagnosticata il farmaco più utile potrebbe essere l’acido ursodesossicolico, in grado di far diminuire la sensazione di prurito, donando sollievo, e migliorando i paramentri fetali. Questo tipo di farmaco porta degli effetti collaterali minimi.
Inoltre, possono essere utili diversi unguenti che possono essere applicati nei punti in cui la sensazione di prurito è forte, in modo da tenerla a bada, visto che in alcuni casi può raggiungere un’intensità insopportabile.
L’alimentazione ha un ruolo molto importante, sia per prevenire la colestasi gravidica, sia alleviare i sintomi che ne derivano.
Seguendo una dieta equilibrata e povera di grassi, si può favorire l’assorbimento dei sali biliari e, di conseguenza, rendere più sopportabile la sensazione di prurito.
Se durante la gravidanza insorge la colestasi gravidica dovrebbero essere eliminati gli insaccati, le fritture e tutti i cibi che potrebbero mettere a dura prova il fegato.
Inoltre, bisogna limitare gli alimenti troppo speziati, conditi o piccanti, le bevande zuccherate, gassate, il tè, il caffè e l’alcol. È consigliabile, anche, assumere molti liquidi, bevendo almeno due litri di acqua al giorno, e consumare alimenti contenenti vitamine del gruppo B che possono favorire il buon funzionamento del fegato. È, inoltre, importante concedersi del riposo.
Fonte:
salute.leonardo.it
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