A che ora devono andare a letto i bambini durante l’estate?

A cura di: Redazione
Durante l’anno scolastico le regole che diamo ai bambini sono più rigide, ma durante l’estate è giusto che queste regole vengano messe da parte per permettere ai figli di vivere tutte quelle sensazioni di felicità e libertà che si provano solo in vacanza.
Ma fino a che punto possiamo mettere da parte le regole? A che ora devono andare a letto i bambini durante l’estate?
Fare qualcosa dopo cena, mettendo da parte l’orologio, ha diversi aspetti positivi, in quanto consente ai bambini di amplificare l’attività sociale e di avere più contatto con i propri genitori, come ha sottolineato Luigi Ferini Strambi, responsabile del centro per i disturbi del sonno dell’Ospedale San Raffaele di Milano. Il rischio, però, è che i ritmi più rilassati della vacanza e le giornate più lunghe, portino i bambini ad andare a dormire troppo tardi tutte le sere, smettendo in questo modo di godere delle giuste ore di sonno, che come sostengono i pediatri deve avere una durata precisa.
Simona Del Pozzo, psicologa dell’età evolutiva, sottolinea che riconoscere regole differenti in estate, che non siano troppo rigide, è giusto, ma bisogna anche distinguere tra neonati, bambini piccoli e bambini più grandi. Per i più piccoli è sempre essenziale mantenere ritmi regolari e stabilità. Per quanto riguarda i bambini più grandi una pausa dalle regole rigide dell’inverno è essenziale, ma bisogna ricordarsi di mettere dei limiti e non passare all’opposto in cui non vi sono regole. Gli orari devono essere decisi dagli adulti.
I bambini possono negoziare e insieme si può trovare un compromesso, ma non devono essere loro quelli che prendono decisioni sul loro sonno. Le regole devono essere mantenute con fermezza dagli adulti e saranno loro a decidere se, una volta ogni tanto, si può sgarrare un po’.
Spetta ai genitori il compito di dare regole, sia durante l’anno che quando la scuola finisce, e non bisogna affidarsi troppo a ciò che si legge su internet che, la maggior parte delle volte, non ha alcun fondamento scientifico.
Possono esserci quelle serate speciali in cui anche i bambini possono fare le ore piccole, ma devono essere delle giornate particolari e non tutte le sere, perché in questo modo non si riuscirebbe a rispettare la quantità di sonno di cui hanno bisogno i bambini.
Uno studio dei ricercatori dell’University College di Londra su 10 mila bambini, ha dimostrato che la prima infanzia è un periodo delicato per lo sviluppo del cervello e il sonno è un elemento fondamentale dello sviluppo stesso.
Ferini Strambi ha sottolineato che dormire ad orari irregolari può portare a difficoltà comportamentali e rendere il bambino molto più nervoso ed irritabili. Il sonno fa riposare le aree anteriori del cervello che regolano le emozioni durante il corso della giornata. Senza dormire in modo corretto questi comportamenti saranno più difficili da controllare e peggiorano anche le performance cognitive.
I cicli corretti di riposo e veglia sono importanti per la salute in generale e anche per l’efficienza del sistema immunitario. Inoltre, dormire poco spinge a mangiare peggio, in modo particolare durante l’estate, con la conseguenza di non risucire a mantenere sotto controllo il peso, soprattutto per chi è già in sovrappeso. Dormire bene è, quindi, associato anche al nutrimento.
Gli effetti negativi di un sonno non sufficiente si sommano durante l’infanzia. I bambini che vanno a dormire ad orari scorretti a 3, 5 e 7 anni possono avere disturbi del comportamento peggiori rispetto agli altri bambini. I bambini che correggono gli orari, però, possono migliorare il loro comportamento.
L’esperto ha sottolineato che bisogna distinguere tra i bambini che possono essere classificati come bambini-gufo oppure allodole, ovvero i bambini che tendono per natura ad addormentarsi più tardi e quelli che crollano prima. I genitori che conoscono i loro figli possono trovare un compromesso per far sentir loro liberi durante le vacanze ma anche riposati nel modo corretto. I bambini generalmente non devono essere coinvolti negli orari degli adulti perché potrebbero destabilizzarsi dal punto di vista emotivo. L’abitudine è estremamente importante durante l’infanzia, per questo si cerca di seguire delle routine costanti.
I bambini non devono seguire le abitudini degli adulti. Per esempio, nonostante sia risaputo che lo smartphone fa male, in molti lo usano prima di andare a dormire. Assolutamente vietato per i bambini, in quanto in questo modo si dorme meno e male e il giorno dopo si funziona peggio. Inoltre vi è un rischio di diabete e ipertensione.
Fonte:
corriere.it
Leggi anche:
I genitori troppo protettivi mettono a rischio l’emotività dei figli