Cause e rimedi alla pressione bassa in gravidanza
A cura di: Redazione
La pressione bassa in gravidanza è un disturbo comune a molte donne.
Durante la dolce attesa si presentano molti disturbi e a risentire dei cambiamenti portati dalla gravidanza è innanzitutto la pressione sanguigna.
Nei primi due trimestri di gestazione è normale che avvenga un calo di pressione. I valori considerati normali vedono la pressione massima tra i 140-120 e la minima tra 90-80. A intervenire nei cambiamenti di pressione sono innanzitutto gli ormoni (il principale è il progesterone) che stimolano la circolazione del sangue per farlo arrivare all'utero e alla placenta, per portare al bambino ossigeno e nutrienti.
Il caldo può aumentare il calo della pressione sanguigna, per questo motivo è bene attenersi ai principali consigli dei medici per affrontare il caldo in gravidanza. Non sempre i cali di pressione danno fastidi consistenti, tuttavia è bene seguire alcune regole base per gestire al meglio la pressione bassa in gravidanza:
- sedersi subito quando ci si accorge di avere un improvviso stato di debolezza, sudori freddi o perdita di equilibrio. Eventualmente, se possibile, sdraiarsi con i piedi sollevati per ristabilire la pressione;
- evitare movimenti bruschi quando ci si alza dal letto o anche da una sedia;
- evitare di stare troppo tempo in piedi;
- evitare luoghi caldi e affollati, che possono aumentare la dilatazione dei vasi sanguigni con conseguente abbassamento della pressione;
- se si desidera fare un bagno meglio farlo con acqua tiepida;
- seguire una dieta bilanciata.
Generalmente durante il terzo trimestre il disturbo diminuisce ma il peso del pancione può portare cali di pressione. Il feto, infatti, può fare pressione sulla vena cava che passa nell'addome, riducendo così l'afflusso di sangue. Per alleviare il peso del pancione ci si può sdraiare sul fianco sinistro.
Può capitare che in alcuni casi ci siano donne che presentano stati di ipotensione (pressione bassa) anche gravi, che portano a malori con frequenti capogiri e svenimenti. In questo caso è necessario rivolgersi al proprio ginecologo per svolgere eventualmente dei controlli approfonditi.
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