Bambini: l'importanza del rapporto tra cugini

A cura di: Redazione
La presenza dei cugini nella vita dei bambini è speciale. I cugini sono a metà strada tra gli amici e i fratelli e il rapporto può essere davvero meraviglioso.
Il gioco solitario (tipico dei figli unici) non solo non è molto divertente ma non ha neanche la stessa funzione del gioco condiviso. Per questo capita spesso che i figli unici abbiano un compagno di giochi immaginario, perché esiste una reale esigenza di dialogo, condivisione e scambio.
In base all'azione dell'altro il bambino impara a rispondere, costruisce e inventa storie, si impegna a fare del suo meglio, capisce i propri limiti e impara cose che da solo non riuscirebbe a fare.
Per i bambini che non hanno fratelli la presenza dei cuginetti può essere davvero importate. La vicinanza dei coetanei a cui sono legati da un rapporto di famiglia assicura amicizia e rispetto nonostante non vivano insieme.
I cugini diventano come fratelli e gli zii hanno per tutti i bambini le stesse attenzioni che hanno per i propri figli. I bambini crescono in una famiglia unita, imparano a confrontarsi, a capire le differenze e a vivere in un clima familiare.
Per riuscire a creare un rapporto così speciale tra i bambini è molto importante il legame che esiste tra gli adulti, ovvero tra fratelli e cognati. Il rapporto che creano gli adulti viene percepito anche dai bambini.
Sentirsi ben voluti, amati e coccolati permette ai bambini di andare volentieri a far visita a casa degli zii e passare il tempo lontani da casa loro senza che i genitori si preoccupino.
I cugini che crescono come fratelli condividono tutto, ogni segreto e sentono meno la mancanza di un fratello o di una sorella.
Per i figli unici la condivisione dei propri spazi e dei propri giochi potrebbe aiutare a comprendere meglio il senso del dare e del ricevere e di conseguenza ad aprirsi verso gli altri.
Educare al reciproco rispetto e alla condivisione è importante per crescere in maniera sana, imparando a socializzare e a stare in compagnia.
Al contrario, il rischio potrebbe essere quello di vivere troppo la solitudine, diventando centrale rispetto alle attenzioni dei genitori, di conseguenza troppo viziati o carichi di aspettative e responsabilità.
Gli altri diventano modelli di confronto, di stimolo, di competizione. Un cugino più grande sarà protettivo nei confronti del più piccolo, che lo seguirà come un amico, mentre due cugini coetanei possono diventare compagni di gioco e impareranno a definire se stessi grazie all'altro.
I bambini, dal punto di vista emotivo, sviluppano un sentimento di complicità che comprende la possibilità di essere capiti e di sapere che qualcuno è pronto ad ascoltare e a mantenere i segreti.
La presenza affettiva permette di alleviare la sensazione di vuoto e di solitudine di un ambiente solitario, di accettare se stessi e gli altri, di scambiarsi reciprocamente sentimenti ed emozioni, di confidarsi, di essere supportati psicologicamente.
I bambini non hanno bisogno di tanti giocattoli ma di una compagnia sincera, di scambi costruttivi e di un clima affettivo e protettivo che permetta loro di sentirsi al sicuro fuori dalla propria famiglia. Un modo per sviluppare una buona autostima e riuscire ad uscire dalle situazioni complicate, prendere decisioni e fare scelte consapevoli.
Fonte:
pianetamamma.it
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