I bambini di oggi giocano troppo poco, serve più tempo libero

A cura di: Redazione
A Settembre inizia un nuovo anno scolastico, vale a dire un nuovo anno di corse di bambini e genitori per riuscire a svolgere tutte le attività richieste.
Un rapporto dell’American Academy of Pediatrics (AAP) sulle abitudini dei bambini consiglia di inserire nel calendario degli impegni anche momenti di gioco puro e libero.
Il gioco aiuta i bambini a sviluppare abilità linguistiche e di funzionamento esecutivo, a socializzare con gli altri e imparare a gestire lo stress.
Questo rapporto avverte i genitori e le scuole che non è corretto concentrarsi solo sui risultati scolastici mettendo da parte il gioco. Sono i pediatri che devono intervenire, arrivando addirittura a prescrivere il gioco durante le visite mediche.
Micheal Yogman, presidente della commissione AAP, ha spiegato che i pediatri possono svolgere un ruolo molto importante dando maggiore impoortanza all’apprendimento ludico per uno sviluppo sano dei bambini.
I bambini, purtroppo, giocano sempre meno. Dal 1981 al 1997 la durata del momento dedicato al gioco è diminuita del 20%. Negli Stati Uniti solo il 51% degli 8.950 bambini esaminati esce di casa per giocare o passeggiare con i propri genitori una volta al giorno. Una delle cause è la pressione a scuola. Questo, però, potrebbe portare dei problemi durante l’infanzia e nel futuro.
Il gioco, come sottolineato da esperti di intelligenza artificiale e CEO, può incoraggiare i bambini a sviluppare la creatività e la collaborazione, che sono competenze essenziali quando dovranno trovare un lavoro.
Diversi psicologi hanno spiegato che le conseguenze della mancanza di gioco potrebbero diventare disastrose, con problemi di salute mentale negli adolescenti.
Proprio per questo è il caso di rivedere il pensiero sul gioco, interpretandolo come un’attività davvero fondamentale per lo sviluppo sano dei bambini.
L’AAP ha identificato quattro tipi di gioco, seguendo il cambiamento dei bambini durante la crescita. Il gioco degli oggetti inizia quando il bambino mette tutto in bocca e gioca tutto e quando usa degli oggetti normali comme giocattoli.
Il gioco fisico inizia quando comincia a muoversi. Il gioco all’aperto permette ai bambini di integrare molti sensi, in quanto corpo e mente collaborano tra loro e, come sottolineano alcuni studi, il rendimento scolastico migliora.
Il gioco sociale è quanto i bambini assumono diversi ruoli, come fingersi mamme o papà, oppure insegnanti, interagendo con bambole e pupazzi. Il gioco, come dichiarato dagli esperti, potenzia l’attenzione, la flessibilità cogntiva e il funzionamento del cervello. I frutti riguardano anche la loro immaginazione e l’autoregolamentazione, inoltre aiuta a diminuire lo stress.
I genitori sono troppo presi dalle pressioni sociali e spesso dimenticano quanto il gioco sia importante. Sono anche molto spinti dalla competizione e per questo riempiono le giornate dei figli di cose da fare. Con tutti questi impegni, però, il tempo dedicato al gioco diminuisce drasticamente, così come quello per la lettura e per il tempo in famiglia.
L’AAP, proprio per questo, raccomanda che le scuole dell’infanzia scelgano di incoraggiare l’apprendimeto ludico, che è molto utile anche per migliorare i rapporti tra i bambini e i genitori, tra i bambini e gli insegnanti e tra i compagni di classe.
I pediatri, invece, devono incoraggiare i genitori a lasciare ai propri figli del tempo libero e condividerlo il più possibile con loro. Per molti genitori è molto impegnativo, anche per via dello scarso tempo libero degli adulti stessi, ma provarci è già un passo avanti e porterà grandi benefici a tutti i bambini.
Fonte:
tpi.it
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