I bambini devono sempre essere consolati

A cura di: Redazione
Moltissimi educatori in passato hanno sostenuto che il metodo dell'autoconsolazione potesse essere la soluzione migliore per permettere ai bambini (nel primo anno di vita) di imparare in modo autonomo ad addormentarsi con serenità.
Questa tecnica, oggi, è stata molto criticata sulla base delle nuove conoscenze pediatriche.
I sostenitori dell'autoconsolazione ritengono che i genitori debbano mettere i figli nella culla quando hanno molto sonno ma sono ancora svegli. In questo modo i bambini imparano ad addormentarsi da soli, senza dipendere troppo dagli stimoli offerti dalla mamma o dal papà. Se durante la notte il loro sonno si interrompe loro avranno la capacità di autoconsolarsi e riaddormentarsi.
In realtà questo meccanismo può funzionare solo se i bambini durante la notte non hanno particolari esigenze, cosa decisamente impossibile. I bambini si svegliano per tantissime ragioni: quando hanno bisogno di protezione, quando hanno le coliche, quando spuntano i dentini, quando hanno paura, quando hanno fame, quando hanno fatto un incubo, quando sono stati infastiditi dalla luce o dai rumori e quando fanno i bisognini.
Se l'adulto può risolvere con una semplice azione qualsiasi bisogno abbia il bambino, il piccolo al contrario non può far altro che piangere per chiedere aiuto.
L'interruzione del sonno solitamente è dovuta ad un fastidio o ad una mancanza, per cui non esiste autoconsolazione che possa funzionare.
Il consiglio attuale è quello di non perdere mai la pazienza ma di correre subito a consolare i propri bambini, perché hanno semplicemente bisogno di essere rassicurati e sentire l'amore dei propri genitori.
Fonte:
mamme.it
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