Allattamento: come capire se c'è il latte alla fine della gravidanza

A cura di: Redazione
Alla fine della gravidanza una delle preoccupazioni delle future mamme è quella di avere il latte e capire se l'allattamento al seno sarà possibile.
È importante capire che escludendo condizioni di patologie importanti a livello cerebrale e ormonale tutte le mamme hanno il latte.
Cerchiamo di capire prima di tutto cosa succede al seno con la prima gravidanza. La ghiandola mammaria si sviluppa durante l'adolescenza ma arriva alla maturazione definitiva con la prima gravidanza.
Il seno può essere leggermente dolente, aumentare di volume e far acquisire qualche taglia in più ancora prima della nascita.
Il seno più grosso non significa che si avrà molto latte ma si tratta della semplice maturazione della ghiandola. Molte mamme al secondo figlio non hanno la sensazione del seno dolente e voluminoso come durante la prima gravidanza.
La dimensione del seno non riguarda la produzione del latte, che vien prodotto dalla ghiandola. Per questo è importante sapere che anche le donne con una prima scarsa di reggiseno possono allattare.
Alcuni ormoni, come la prolattina, al termine della gravidanza iniziano a stimolare la ghiandola mammaria nella produzione per questo può capitare di notare delle fuoriuscite dal capezzolo. Si chiama colostro ed è il primo latte, che indica che il processo ha preso il via. Se queste perdite non si manifestano non è il caso di allarmarsi.
Fino a qualche tempo fa si consigliava la stimolazione dei capezzoli per aiutare la produzione ma questo metodo è stato poi abbandonato perché alcuni studi scientifici ne hanno smentito l'efficacia.
La preparazione ideale è quella di mantenersi sempre ben idratate, sia bevendo acqua che usando creme per una buona idratazione della cute.
Non esiste un sintomo che fa capire che il latte è presente, perché la produzione è associata al consumo e di conseguenza si scopre solo quando nasce il bambino. La montata lattea è l'unica cosa che dà la certezza che il latte è presente. Solitamente avviene un paio di giorni dopo il parto. Durante le giornate in ospedale è importante chiedere aiuto alle ostetriche.
In gravidanza non si può aumentare la produzione di latte perché dipende da come si attaccherà il bambino. Più il bambino si attacca e svuota il seno più latte verrà prodotto per far fronte alla richiesta. È molto importante che la mamma sia sempre tranquilla e serena perché l'ormone dello stress è un nemico dell'ossitocina.
È il bambino che fa capire che il latte materno non basta più. L'attenzione si deve concentrare sulla soddisfazione del bambino dopo la poppata. Se si addormenta sereno allora il latte è sufficiente, se diventa nervoso e piange potrebbe esserci un problema.
In associazione bisogna valutare la crescita del bambino, il numero dei pannolini sporcati durante il giorno e una serie di fattori che il pediatra controlla ogni mese. Allattare al seno è un'esperienza meravigliosa, ma per qualsiasi dubbio è importante che le neomamme chiedano un consiglio.
Fonte:
pianetamamma.it
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